territorio ad alta vocazione vitivinicola ed un grande marchio del Made in Italy nel mondo grazie a scelte imprenditoriali lungimiranti prese in passato quale la fondazione di un consorzio con cui presentare il prodotto in modo coeso e per la tutela dello stesso. Inoltre il tipo di terreno presente nella zona ed i venti provenienti dal vicino lago d'Iseo rendono questo fazzoletto di terra naturalmente propenso alla coltivazione della vite, tanto che testimonianze concrete ci indicano che già i nostri preistorici antenati se ne fossero resi conto importando e coltivando le prime verietà.
Qui vengono realizzati prodotti più classici quali i Curtefranca (sia bianco che rosso), ma il vero fiore all'occhiello dei produttori della zona sono gli spumanti Franciacorta DOCG. Questi sono prodotti fini, ricercati e dalla lavorazione complessa tanto da meritare paragoni con il marchio plurisecolare degli Champagne francesi: entrambi infatti sono realizzati con la base dei medesimi vitigni principali (chardonnay, pinot bianco, pinot grigio e pinot nero) e la lavorazione è abbastanza simile che vede l'impiego del cosiddetto 'metodo classico' molto più lungo ed elaborato della moderna tecnica Charmat-Martinotti.
Questo consente di creare vini spumanti di grande struttura e di grande pregio in grado di adattarsi a molte situazioni diverse nei brindisi ma anche -e sopratutto- a tavola, dove la grande varietà di prodotti disponibili (brut, satén, pas-dosé...) riesce ad incontrare i gusti di molte persone.
A fare la differenza è spesso il residuo zuccherino ovvero quella parte di zucchero che rimane nel vino non lavorata dai lieviti. Può essere ottenuto bloccando la fermentazione al momento giusto o successivamente con l'introduzione del cosiddetto "liqueur d'expedition", una speciale miscela di zucchero, vino riserva ed altri liquori che imprime il marchio di frabbrica al prodotto.
Ma i Franciacorta come abbiamo visto sono prodotti complessi e di certo non può dipendere tutto solo dallo zucchero. Nel tempo i consorziati sono arrivati alla produzione di un particolare spumante: il Franciacorta Satèn.
Questa parola è appannaggio esclusivo della Franciacorta e non viene utilizzato al di fuori, si tratta di un vino più delicato del normale che viene assemblato esclusivamente con uve bianche (chardonnay e pinot bianco) escludendo del tutto quelle nere, il tempo di riposo minimo è di 24 mesi e la pressione della bottiglia non deve mai essere superiore ai 5 bar. Si ottiene così uno spumante più delicato sia nei profumi, nel gusto che nel perlage che risulta essere più fine; insomma il Satèn è uno spumante più morbido, rotondo, delicato e meno acido, più pregiato dei canonici prodotti.
Tendenzialmente sono perfetti per accompagnare piatti dal sapore delicato quali pesce in genere e formaggi giovani, non sfigurano nemmeno con un dolce.