illaggi di indigeni che hanno lasciato una traccia piuttosto mite nella storia. Il primo vero momento di progresso della regione arrivò appunto con l'insediamento degli antichi romani ai quali si può far risalire la fondazione di quelli che oggi sono i principali centri abitati, ma con la caduta dell'Impero la regione venne lasciata a se stessa subendo un considerevole calo demografico che si riprese solo con l'arrivo dei Longobardi che investirono le dovute risorse nella zona. La successiva annessione al regno dei Normanni, il Molise venne incluso nella “Terra di Lavoro” (corrispondente all'incirca all'odierna provincia di Caserta). Nell'800 la regione assunse grosso modo i tratti odierni e divenne indipendente come da modello francese sulle province: senza il diretto supporto delle province vicine, il Molise conobbe un nuovo periodo di spopolamento, anche se seguirono delle opere strutturali.
Come dicevamo prima, il Molise è una delle regioni più piccole d'Italia con la sua estensione che non raggiunge i 4500 chilometri quadrati ed il terreno è diviso fra montagna (55%) e collina (44%), le prominenze diventano più dolci via via che ci si avvicina alla costa mentre le uniche zone pianeggianti sono rappresentate da vallate e zone costiere (di cui la regione conta 35 chilometri di lunghezza). Pur essendo piccola conta su diversi fiumi dalla portata più che discreta e le zone montuose favoriscono diversi invasi artificiali (che rappresentano gli unici laghi della regione), l'acqua è così abbondante tanto che la regione soddisfa non solo il suo fabbisogno idrico ma serve anche le vicine regioni della Puglia, Campania ed Abruzzo. Inoltre data la vicinanza con quest'ultima regione (di cui faceva parte fino al 1963) i profili montani, la flora e la fauna sono piuttosto simili e sebbene non godano della stessa ricchezza anche in Molise sono presenti oasi e riserve naturali. Il clima è generalmente mediterraneo, soprattutto nelle zone più prossime alla costa marittima, ma più ci si avvicina alle montagne più il clima diventa rigido.
Parlando invece dei vini che il Molise produce, la superficie prevalentemente montana oltre che la relativa poca superficie a disposizione non favorisce particolarmente la coltura della vite, infatti la regione presenta circa 8000 ettari coltivati a vite (senza scomodare la vicina Puglia che ha un terreno decisamente più favorevole, l'Abruzzo che è morfologicamente simile conta su 35.000 ettari). Una regione così piccola subisce inevitabilmente l'influenza di quelle vicine e l'aspetto enologico non fa eccezione: l'unico vitigno realmente autoctono è il Tintilia, troviamo poi vitigni internazionali sia bianchi che rossi oltre che Sangiovese, Aglianico, Montepulciano, Trebbiano e Malvasia. Per quanto riguarda le denominazioni dei vini molisani, non sono presenti DOCG, vi sono 4 DOC (Tintilia del Molise, Molise, Biferno, Pentro d'Isernia bianco e rosso, quest'ultima denominazione non ha produttori aderenti al momento) e 2 IGT (Rotae, Terre degli Osci).
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