Amaro Unicum: una storia tutta da scoprire

Pubblicato: 05/02/2017 16:57:20

Amaro Unicum: una storia tutta da scoprire

La storia dell’amaro Unicum comincia nel 1790 quando presso la corte di re Giuseppe II, allora imperatore del regno Austro-Ungarico e d'Ungheria, il medico di corte Zwack offrì al regnante un sorso di liquore digestivo distillato da un mix di erbe; il prodotto ebbe successo tanto che il re esclamò la celebre frase: "Dr. Zwack, das ist ein unikum" battezzando per sempre il prodotto negli anni avvenire. Il re sancì che il liquore del dott. Zwack diventasse prodotto ufficiale di corte dopo che partì la grande produzione nel 1883 e le bottiglie vennero autorizzate a fregiarsi del logo con croce rossa su sfondo bianco usato ancora oggi; al tempo si trattava di un simbolo importante e di grande prestigio, una sorta di garanzia per i consumatori direttamente dalla famiglia reale.

Con una potenza di fuoco simile il marchio non poteva altro che crescere, così nemmeno 10 anni dopo si rese già necessario il trasloco presso una nuova sede più grande e moderna. Trovò fortuna in patria anche la locandina che raffigurava un naufrago ed una bottiglia di Unicum che divenne una vera e propria icona sempre più citato e spesso utilizzato per caricature.

Ma la storia non è tutto rose e fiori: in quanto articolo fortemente esportato, l'azienda risentì moltissimo della crisi economica del 1929, senza contare gli anni del proibizionismo negli Stati Uniti. Per sopravvivere fu necessario reinventarsi in quanto il mercato dei prodotti di lusso era calato drasticamente, così per un periodo l'azienda convertì parte degli impianti per la produzione di lampadine e tubi al neon, ma nonostante la grande tenacia e la capacità -nonchè la voglia- di rimettersi in gioco la sorte era avversa: scoppiò il secondo conflitto mondiale e Budapest, dove la distilleria aveva sede, fu pesantemente bombardata e lo stabilimento di produzione fu completamente raso al suolo senza nulla di recuperabile.

Tenacemente, la famiglia Zwack si rimboccò le maniche e ricominciarono la produzione in due piccoli laboratori fra le rovine dei bombardamenti dirottando tutti gli introiti verso la costruzione della nuova distilleria. Quando ci riuscirono nel 1948 giunse il regime comunista che prese il controllo del governo instaurando un regime comunista-sovietico, la distilleria venne così confiscata alla famiglia per diventare di produzione statale.

Furono tempi bui per tutta la famiglia: non solo il loro stabilimento appena ricostruito non era più loro ma in quanto industriali erano in serio pericolo, così l'allora capostipite di famiglia János Zwack mise suo figlio Peter su un treno diretto in Jugoslavia e da lì in Italia, per mandarlo in un posto sicuro; anni più tardi riuscirà a raggiungerlo con non poca fatica ed insieme s'imbarcheranno per gli Stati Uniti, lasciandosi tutto alle spalle tranne la ricetta dell'Unicum tramandata da troppo tempo per andar persa.

Per uno che va però c'è uno che resta: suo fratello Béla non accetta di emigrare e rimase in patria, venendo giudicato dal regime come nemico pubblico e deportato in una remota città di provincia. Fortunatamente anni più tardi otterrà con sua moglie il permesso di emigrare e la sua scelta ricade sull'Italia dove comincerà una piccola produzione di Unicum.

Durante tutto questo trambusto, il regime continuava la produzione di Unicum attraverso la vecchia fabbrica di famiglia esportandolo in tutto il mondo con il nome di Zwack, fatto ovviamente inaccettabile; la famiglia intentò allora causa alla ditta importatrice per gli USA e soprattutto al regime comunista riuscendo a spuntarla: il marchio Unicum torna ufficialmente nella mani della famiglia Zwack nel 1958.

Stringendo un accordo con la ditta Jim Beam la famiglia torna a produrre alcolici negli Stati Uniti, ma l'Unicum è ancora prodotto in Italia dove nel 1970 si sposta l'attenzione della famiglia ed è solo nel 1993 (dopo la caduta del regime comunista) che riescono a riappropriarsi dell'intero brand in Ungheria durante il processo di privatizzazione delle aziende, e ne sono i maggiori azionisti d’allora.

Il resto è storia, la famiglia ha prosperato ed oggi è arrivata alla sesta generazione e da quel dottor Zwack che fece assaggiare un digestivo al re, di strada ne è stata fatta molta e la produzione di questo storico amaro continua tutt'oggi.

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Curiosità

Alcune curiosità sull'amaro Unicum e la sua storia

  • La storica distilleria dell'Unicum in via Soroksári, a Budapest, è tutt'ora in funzione e visitabile. In tempi recenti è stata completamente restaurata e rinnovata riportando gli aspetti ai fasti pre-bellici. Peter Zwack passò le redini dell'azienda al figlio nel 2008, ma rimase come presidente onorario fino alla sua morte nel 2012.
  • Lo slogan aziendale "pensa positivo" è riferito a tutte le avversità che hanno colpito l'azienda e alla loro capacità di riprendersi.
  • Il logo originale del prodotto era una croce rossa su sfondo bianco (visibile ancora in alcune delle locandine più vecchie, vedi immagini sotto), ma la famiglia Zwack ebbe dei problemi con l'utilizzo di questo logo troppo simile a quello della Croce Rossa alla quale versarono dal 1899 al 1922 un generoso contributo per poterlo utilizzare senza problemi. Al termine dell'accordo nel 1923 l'azienda optò per un cambio di colori usando una croce dorata su sfondo rosso, usati ancora nella bottiglia odierna.

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