Francois-Brossolette - Le degustazioni

Pubblicato: 25/01/2016 17:09:24

Francois-Brossolette - Le degustazioni

Lo so, lo so. Ci siamo presi una bella pausa natalizia visto che è passato ben più di un mese dall'ultimo intervento sul blog, ma dicembre è stato un mese molto impegnativo su Bevandeadomicilio.com: questo natale per noi è stato un successo grazie a voi che ci seguite ed usufruite dei nostri servizi; approfitto per fare un ringraziamento da parte di tutto lo staff, grazie a voi la nostra raltà continua ad esistere.

Ma bando alla ciance. Quando mi sono presentato vi avevo promesso articoli tecnici ma anche articoli più scanzonati, degustazioni in amicizia e senza pretese. Oggi vi propongo il primo articolo di questo genere.
Dopo aver preso la sofferta decisione di continuare a degustare il nostro amato nettare, lo Champagne, abbiamo pensato di aggiungere una variante alle nostre consuete degustazioni fatte in casa: il VIGNERON! Per chi non lo sapesse, in terra francese sono chiamati con questo termine le ditte che per la realizzazione dei loro prodotti non si affidano in nessuna delle fasi ad aziende terze: i vigneron coltivano e raccolgono l'uva, la lavorano e la fermentano, sboccano ed imbottigliano tutto in prima persona.
Ammaliati dalle grandi Maison, su consiglio del nostro mentore di fiducia abbiamo approcciato per la prima volta un Recoltant Manipulant. Francois-Brossolette, a noi fino ad ora enologicamente sconosciuto, è stato una gradita sorpresa e ci ha regalato piacevoli sensazioni. Tre Champagne selezionati: uno chardonnay in purezza, un ottimo assemblaggio con uno spiccato valore di Pinot Noir e per concludere un sorprendente millesimato.


Partiamo con questa cuveé di solo chardonnay. Marco stappa e subito tiriamo un sospiro di sollievo, il tappo è ok. Alla prima vista ha un colore giallo con riflessi verdognoli e una ricca schiuma che ci fa presagire ad una intensa e fine bollicina. Il nostro pseudo esperto dice che al naso percepisce l’acacia e un sentore di limone ed ovviamente il Fede gli và dietro e concorda, aggiungendo che secondo lui ha un qualcosa di erbaceo.
Finalmente lo degustiamo e qua mi pronuncio io con un “che bella bollicina fine!” e Marco con il suo palato fino, ma soprattutto con la sua autoconvinzione da esperto ci parla di mela e di un’acidità piacevole e rinfrescante. Io posso trarre solo la conclusione che a me è piaciuto, che mi ha dato sensazioni piacevoli e rinfrescanti sia con il primo bicchiere a stomaco vuoto e sia durante la degustazione del tortino di alici preparato dal nostro “Chef” Gio.

Logo Francois-brossolette

Ed eccoci a questo brut tradition, il nostro pignolo Marco ci tiene ad informarci che è formato da un’85% di Pinot nero e da un 15% di Chardonnay e questa notizia fa esclamare al fede una delle sue solite banalità “finalmente uno potente!”. Ok, è vero che si dice che il Pinot nero dia corpo e potenza, ma un attimo, verifichiamo prima!
Siamo concordi sul colore giallo paglierino. La ricca e folta schiuma, ci spiega Marco, fa presagire a delle bollicine di piccole dimensioni separate l’un l’altra. Va bene: fidiamoci ed assaggiamo. Ci pare, a chi più a chi meno, che le sue parole abbiano un senso così da dargli motivo per cantinuare a fare il sofisticato informandoci che il diossido di carbonio sprigionato dalle bolle fa ricordare al naso il lampone, altri frutti rossi e note di arancio.

In bocca, e questo lo dico io, è rinfrescante e particolarmente cremoso, mi sembrano evidenti le note di frutta a polpa rossa. In conclusione, anche questo figlio di Francois, a quanto pare premiato su alcune guide francesi famose, ci soddisfa e funziona perfettamente con il mitico risotto alle capesante appena creato dal nostro chef.


Ed eccoci al passo finale, verso il loro Millesimato 2009 formato da un 60% di Pinot nero e da un 40% di Chardonnay e forse siamo condizionati dal fatto che sia un millesimato, ma alla degustazione questo ci entusiasma ancora di più: bella, persistente, alta e stabile è la sua schiuma. Un colore giallo leggermente più carico ci fa presupporre che ci sia stato un passaggio in botte anche se non lo sappiamo per certo.
Al naso il nostro cuoco Gio sente le fragoline rosse e cassis... Crediamoci, assaggiamo e ci viene da dire in coro “che bello”. Una bella interazione di aromi gradevoli e una bollicina delicata. I nostri Gamberoni si lasciano mangiare che è un piacere!

Una fotografia delle tenute di Francois-Brossolette
A conclusione di tutto posso dire che il nostro Francois ci ha pienamente soddisfatto contribuendo a farci passare la nostra solita bella serata in compagnia e ci siamo lasciati con la promessa di assaggiare il suo rosè in una futura degustazione.
Questo mondo dei Vigneron ci ha convinto e il nostro prossimo ritrovo coinvolgerà sicuramente un altro piccolo produttore per la felicità del nostro palato e delle nostre tasche.
Alla prossima!

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