Pubblicato: 05/03/2018 16:54:13
Nel nostro blog fino adesso abbiamo parlato di molte cose, principalmente di vino e birra, omettendo un po’ (troppo ed ingiustamente) i liquori che abbiamo trattato più che altro in modo generico e tecnico con gli ingredienti ed i metodi utilizzati per produrli. La storia dei prodotti fa sempre piacere a tutti conoscerla, s’imparano cose nuove e soprattutto veniamo a conoscere quelle tipiche curiosità che fanno colpo quando vengono raccontate.
Ma che ne è del lato più consumistico dei prodotti? Che ne è dell’impiego a cui poi il consumatore fa principale riferimento? Fino adesso per i prodotti schietti abbiamo affidato il compito alle schede del singolo prodotto dove andiamo a scrivere le sensazioni che questo trasmette, ma c’è una categoria di prodotto ingiustamente dimenticata: i cocktails, prodotti sempre in voga soprattutto negli ambienti più giovani.
Non avendo mai trattato questo argomento sulle nostre pagine partiamo dal principio e facciamo anzitutto una panoramica sull’argomento.
Un cocktail è una bevanda che può essere alcolica o analcolica (anche se i più celebri contengono tutti alcol) ottenuta dalla miscelazione sul posto di diversi ingredienti che possono essere una bevanda, ingredienti interi di guarnizione o supporto al gusto ed infine aromi. Tutto qui, la grande complessità e varietà di questo mondo l’ha fatta solo la fantasia di chi negli anni si è destreggiato creando prodotti sempre nuovi.
È grazie a questa caratteristica che i cocktail non sono passati mai di moda, i barman di ogni periodo storico hanno sempre studiato nuove miscele in base agli ingredienti ed i gusti in voga nel loro periodo continuando a portare ventate di freschezza nell’ambiente.
È chiaro fin da qui un problema di ordine: chiunque può creare un nuovo cocktail e servirlo nel proprio locale, ma allo stesso tempo non è difficile sentire i nomi di alcune miscele storiche nel cinema (una delle più celebri era James Bond che ordinava sempre “un Martini con ghiaccio, agitato non shekerato”). Dunque come si fa a capire qualcosa di preciso in questo enorme mondo?
Qualcuno ci ha ovviamente pensato prima di noi essendo questo un mondo troppo vasto (ed interessante economicamente) per lasciarlo alla mercé del caso e nel 1951 venne fondata la International Bartenders Association (IBA) esattamente con lo scopo di raccogliere sotto un’unica bandiera tutto quello che riguarda le miscele da bar.
La IBA è oggi un’associazione ampiamente riconosciuta a livello internazionale che definisce tutti le tecniche di preparazione e miscelazione ufficialmente riconosciute, inoltre stila una lista dei principali cocktails ufficialmente riconosciuti e come vanno preparati per essere originali a tutti gli effetti.
Fare un vero e proprio elenco riesce difficile in un solo articolo senza cadere semplicemente in un listone noioso ed infinito, basti solo pensare che quelli ufficialmente riconosciuti dalla IBA sono 77 ai quali possiamo tranquillamente aggiungere miscelazioni diventare famose in tempi recenti. Possiamo comunque dirvene qualcuno dei principali, eccoli di seguito:
Se vi sentite un po’ confusi non vi preoccupate, è normale. Un cocktail è un saggio insieme di ingredienti in equilibrio fra di loro e gli ingredienti non sono tutto, bisogna prestare attenzione anche al servizio, al mescolamento e alle guarnizioni oltre che saper dosare bene i piccoli aromi. Non temete però, sul nostro sito sono in arrivo ulteriori informazioni per chi volesse cimentarsi nell’arte del bartender.