Pubblicato: 13/03/2019 10:12:36
Perché bere una birra artigianale
Quando si entra in un pub ci si ritrova inevitabilmente di fronte a un bancone dove si vedono file di spillatrici pronte a versarci nel bicchiere la nostra birra preferita ma a volte la nostra fede vacilla di fronte a nuove birre. Niente di più normale trovare nuovi marchi di birra penserete, ma queste birre che affollano i banconi e i frigoriferi dei pub non sono prodotte dai soliti marchi conosciuti e famosi ma provengono da piccoli birrifici, che producono decine di centinaia di tipologie di birre, a volte mai sentite, con nomi anglofoni accattivanti e dalle etichette che sembrano uscite dal Whitney Museum o dalla penna di Andy Warhol.
La diffusione di queste birre avviene oramai da un paio di anni a questa parte e si può notare la presenza di quest’ultime nei supermercati locali e nei pub storici dove, molti baristi, ci propongono birre “artigianali” esaltandole come qualcosa di eccezionale per il nostro palato. La verità è che queste birre, la maggior parte dei casi, vengono prodotte nelle zone limitrofe alla zona dove vengono vendute e hanno un costo decisamente superiore alle loro sorelle le birre commerciali.
Mente locale sulla creazione
Tutte le birre vengono create utilizzando le stesse materie prime cioè luppolo, cereali (orzo), acqua e lievito.
Il luppolo e i cereali possono essere acquistati da tutte le parti del mondo, con relativa facilità, e sono fondamentali per dare il carattere e il colore alle nostre birre. Senza addentrarci nei vari processi di maltazione dei cerali e filtrazione del mosto, possiamo capire che reperire queste due materie non è difficile, in compenso la vera difficoltà si presenta nel saper lavorare con maestria questi elementi per ricavarne i sapori e gli zuccheri che si desidera. Per questo motivo molti dei produttori di birra artigianali alle prime armi si affidano alla saggezza del mastro birrario del birrificio che si è scelto per la produzione.
Non proprio un mastro birrario ma più un mentore della buona birra artigianale è Teo Musso. Questo signore è riuscito a miscelare e inserire nelle sue birre gli ingredienti più importanti per ottenere il successo cioè passione, conoscenza del prodotto e materie prime, e in fine, gli standard di una grande compagnia di distribuzione e produzione. Ecco Teo Musso e le sue birre Baladin sono un perfetto esempio di come le birre artigianali posso essere competitive sul mercato.
Cosa le rende differenti
Dopo aver posato il nostro boccale ormai vuoto sul bancone riflettiamo sul sapore e gli aromi che la birra artigianale mi ha lasciato in bocca e sulle papille gustative. Cerchiamo di capire come esalta o meno il palato.
Le proprietà organolettiche
I sentori che queste birre ci lasciano sono molteplici e possono variare da persona a persona, ma una sensazione in comune che hanno tutti i consumatori di birra artigianale è la marcata presenza di un sapore che sovrasta gli altri, anche in maniera armonica. Questo è dovuto dal fatto che le birre artigianali utilizzano materie prime di alta qualità e non pastorizzano e microfiltrato la birra. Infatti i produttori ricercano le materie prima al di fuori dell’Italia dove possono trovare cereali e luppoli di un’ottima qualità ad un buon prezzo. Il profumo che dovrebbe raggiungere il naso è quello dolce mielato del malto o il sentore di erba secca da attribuire al luppolo con altri sentori di spezie aggiunte durante la produzione. Se si percepiscono sentori di zolfo o solvente questo sta ad evidenziare eventuali errori nella realizzazione.
La difesa delle vere artigianali
Arrivati a questo punto e capito che le artigianali sono prodotte con materie prime di alta qualità e seguono processi di lavorazione scrupolosi ci chiediamo il perché gli amanti della birra in generale non dovrebbero comprale solo le artigianali.
La risposta è data dal semplice fatto che la nomina di ‘artigianale’ non fa parte di una denominazione controllata ma è solo un metodo di lavorazione che non gode di nessuna tutela giuridica né altre regole per la realizzazione di questa birra. In parole povere non è difficile trovare birre spacciate per artigianali ma in realtà realizzate con metodi industriali per contenere i costi e così facendo ne risente la qualità.
Come riconoscerle le migliori e quali scegliere
Per non confonderci bisogna sapere che le birre troppo trasparenti che mostrano pochi residui sul fondo, con profumi troppo leggeri che si trasformano in odori e con sapori di ‘cotto’, sono un chiaro avvertimento di come molto probabilmente la birra che abbiamo nel bicchiere non sia poi una birra ‘artigianale’. Per riconoscere se è artigianale, la birra deve mostrare un ‘plop’ seguito da una nuvola di anidride carbonica quando viene versata. Una volta finito di versare la birra si dovrebbe formare un bel cappello di schiuma aderente al bicchiere stesso che mantenga una certa persistenza.
Se posso darvi un consiglio spassionato da amante delle birre, oltre allaBaladin, proverei il birrificio Elav e Il Birrificio Inesistente.
Alla fine di questo articolo si possono trarre differenti conclusioni tra cui, le birre artigianali sono migliori in linea di massima delle sorelle birre commerciali ma non sempre come abbiamo detto. Secondo, i metodi per capire se una artigianale è buona non sono tanti e chiunque è in grado di capirlo, e l’ultimo ma non di ordine di importanza è fidarsi di chi è appassionato. Si perché la verità sul mondo della birra è che solo chi ha una coltura e una vera e propria passione per questa gustosissima potrà consigliarvi una buona birra artigianale. Fatevi consigliare!