Pubblicato: 18/11/2019 11:55:19
In molti casi, il vino è una di quelle bevande che vengono gustate nella routine quotidiana, soprattutto nel bel mezzo di un pasto: a seconda di come viene lavorato e del sapore che sprigiona, si abbina perfettamente ad ogni tipo di cibo, sia esso semplice o più articolato.
Ma cosa proporre per un’occasione speciale, come una serata tra amici che non si vedono da tempo, il festeggiamento di una laurea, una nuova nascita o la promozione sul lavoro? Per quale bottiglia optare per il “dopo pasto”, quando il vino può essere gustato in maniera più tranquilla? È per lasciare il ricordo di un sapore ottimo e intenso sia per il naso, sia per il palato, che nascono i cosiddetti “vini da meditazione”.
Cosa intendiamo con questo termine? E, soprattutto, quali sono gli esempi migliori di vini da meditazione? Scopriamolo assieme in questo articolo.
Vengono considerati “vini da meditazione” quei vini che sprigionano sapori e profumi molto intensi. Essi vanno sorseggiati con calma e assaporati lentamente, durante momenti di massimo relax (per esempio, dopo il pasto, quando ci si adagia su una poltrona, con il proprio libro preferito tra le mani) o durante le occasioni speciali.
I vini da meditazione sono perlopiù passiti, ossia vini che richiedono una lavorazione particolare. Nella maggior parte dei casi, essi derivano da un appassimento forzato: il grappolo viene lasciato per un periodo più o meno lungo all’interno di una cassetta con umidità al 60% circa e ventilazione con aria riscaldata intorno ai 30°C. Ciò produce una muffa che trasforma gli zuccheri presenti nell’acino e asciuga l’acqua.
La conseguenza è ben visibile al naso e al palato: il vino diviene un concentrato di profumi e sapori, principalmente dolci, e presenta qualche grado alcolico in più rispetto al nettare di Bacco classico. Proprio perché è in grado di inebriare completamente, sorseggiare un vino da meditazione diventa un’esperienza così piacevole da rendere indelebile il momento a cui è accompagnato.
Tutte le bevande di questo tipo presentano caratteristiche differenti, che le rendono uniche e ti portano a vivere esperienze che coinvolgono splendidamente più sensi. Vediamo quindi quali sono gli esempi migliori di vini da meditazione.
Il Dindarello, della cantina vicentina Maculan, è un vino passito, derivato dalla lavorazione di uva Moscato al 100%, che dopo la vendemmia viene lasciata per un mese in un fruttaio e successivamente fatta fermentare nelle botti di acciaio.
Questo vino da meditazione va degustato assieme alla piccola pasticceria (meglio evitare i biscotti cremosi), in quanto riesce a conferire un sapore floreale e note che ricordano il miele. Una volta assaggiato, la mente vola agli immensi prati in primavera: il suo gusto particolare ricorda i fiori che sbocciano dopo il lungo inverno e porta con sé un senso di calore e tranquillità.
La cantina Maculan propone anche il Torcolato, un vino da meditazione che subisce un processo di lavorazione articolato: esso, infatti, viene toccato da una prima fase di appassimento e successivamente lasciato fermentare nelle barrique francesi.
Il Torcolato è la risposta a chi cerca un prodotto bello da vedere, buono da annusare e perfetto nell’assaggio. Questo nettare prende una tonalità quasi trasparente, che trae al giallo e al dorato. Sia al palato, sia al gusto appare molto equilibrato, alternando acido e zuccherato in maniera impeccabile. Inoltre, si percepiscono perfettamente i retrogusti alla vaniglia, al miele, nonché il passaggio in legno.
Proprio per le sue caratteristiche organolettiche, il Torcolato nasce per essere abbinato ai dolci – anche cremosi, vera e propria eccezione per i vini da meditazione – e i formaggi di media e lunga stagionatura. A proposito, il suo sapore si fa sempre più acuto e sorprendente anno dopo anno, tanto da essere particolarmente apprezzato una volta invecchiato.
È tra le colline attorno alla bellissima Sirmione, sulla sponda bresciana del lago di Garda, che nasce il Tre Filer, un passito bianco prodotto dalla cantina Ca’ dei Frati.
Questo vino da meditazione è la fusione tra tre tipologie di uva diverse: Trebbiana, Sauvignon e Chardonnay. E il risultato di questo mix è davvero sorprendente: il Tre Filer concentra in sé gusti particolari, che in bocca ricordano la frutta fresca, vera e propria protagonista di questo vino. Si presenta anche molto dolce, pur mantenendo un certo grado di acidità, che conferisce un gusto più acceso alla bevanda.
Il prodotto può essere perfettamente combinato sia con formaggi, sia con la pasticceria, meglio se dessert privi di creme. Proprio per la sua intensità, va gustato in compagnia, nel bel mezzo di importanti festeggiamenti.
Se desideri inebriarti dello spirito e dell’allegria tipici del meridione, non puoi evitare di prendere in considerazione il Moscato di Pantelleria DOC liquoroso della cantina siciliana Lago di Venere. Esso viene creato a partire dalle uve zibibbo, che vengono raccolte dopo un appassimento naturale in pianta e portate in cantina.
Questo vino si presenta dotato di un’ottima struttura e sa donare al palato una buona freschezza e grande aromaticità. Una volta assaggiato, risulta quasi morbido – grazie anche al fatto di risultare estremamente liquoroso – e richiama la dolcezza del miele. Inizio modulo
Il Moscato di Pantelleria DOC di Lago di Venere ricorda appieno la genuinità del territorio da cui viene ed è dotato di un’eleganza delicata. Per questo, è indicato sia per una serata in tranquillità, davanti a un buon calice di vino, sia per un evento importante. A questo proposito, puoi gustarlo in modo superbo con i dolci tipici siciliani.
Un altro vino da meditazione derivante da uve zibibbo è il Passito di Pantelleria DOC Ben Ryé. Con questa bevanda, la cantina siciliana Donnafugata, a conduzione familiare, ha prodotto un vero e proprio capolavoro di sapori e colori.
Il vino presenta tonalità durate, che vengono sfumate con riflessi color rame. Ma è il gusto a rendere veramente speciale il Passito di Pantelleria: il vino si presenta particolarmente aromatizzato e si caratterizza per il sapore al miele e alle erbe. Questo sapore viene accentuato da sentori particolari, che ricordano l’albicocca e la scorza d’arancia.
Proprio per il mix di sapori di cui si caratterizza, il Passito di Pantelleria è perfetto per i momenti di relax. Farlo prima ruotare nel calice e poi gustarlo a lungo porta la mente al meraviglioso Sud Italia: sorseggiarlo ti farà sentire immerso nelle vie colorate e gioiose della Sicilia, con il richiamo delle onde marine in sottofondo.
Il fatto di essere uno spumante non gli permette di essere inserito tra i vini da meditazione. Tuttavia, il Recioto di Soave DOCG Spumante 1870 della cantina veronese Bennati presenta anche caratteristiche in comune con questo genere di bevande.
Il Recioto di Soave 1870 deriva dalle uve Garganega, che vengono selezionate a settembre dai vigneti più vecchi. I grappoli sani vengono quindi vendemmiati e riposano per quattro mesi; gli acini vengono fatti poi vinificare in bianco. A concludere la lavorazione c’è la fermentazione, per ulteriori due mesi, tramite il metodo Charmat (il vino viene fatto fermentare in autoclave, a temperatura controllata, per intrappolare l’anidride carbonica).
Questa eccellenza assume quindi i profumi e i sapori che caratterizzano i passiti: al naso, il Recioto di Soave 1870 ti ricorderà l’odore tipico dell’uva appassita, della frutta secca e degli agrumi. D’altro canto, al palato sarà un’esplosione di pesca e frutta candita, per un bouquet di sapori che non scorderai più.
In questo articolo abbiamo visto cosa sono i vini da meditazione e quali sono gli esempi migliori. Per gli appassionati del nettare di Bacco, avere in casa delicatezze di questo tipo significa assicurarsi ottime bottiglie per i momenti da ricordare per sempre o per vivere esperienze indimenticabili direttamente dalla poltrona del proprio salotto.
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